L’industria alimentare rappresenta un comparto industriale significativo nello scenario italiano e mondiale.
Gli impianti per il settore alimentare richiedono il rispetto di normative ad hoc in quanto trattasi di tubazioni nelle quali dovranno passare cibi o bevande, poi, consumati dall’uomo con successive conseguenze sulla sua salute.
Per tale motivo, alcuni materiali non possono, per legge, essere utilizzati e questi sono ad esempio, zinco, stagno, piombo e leghe di piombo. Al contrario, l’impiego di tubazioni inox è consentito.
Le ragioni risiedono principalmente nel fatto che è facile da pulire, per cui a livello industriale consente di attivare processi di lavaggio degli impianti che garantiscano l’igiene adeguata, è un materiale resistente, non teme la corrosione che potrebbe essere provocata da agenti acidi alimentari e soprattutto non genera interferenze con le proprietà organolettiche degli alimenti.
Ciò premesso, lo stesso acciaio inossidabile può essere classificato in diverse tipologie tutte simili, ma che presentano delle caratteristiche che le differenziano e le adattano meglio all’uso che se ne deve fare. Pertanto, l’acciaio maggiormente impiegato nell’industria alimentare è quello appartenente alla categoria degli acciai austenitici (Ni 8-14%, Cr > 17%, eventuale presenza mobildeno): 304/304L e 316/316L. La differenza tra le due tipologie consiste nel fatto che l’acciaio 316 contiene anche mobildeno che lo rende ancora più resistente alla corrosione.